Cambridge si crogiola nell’aurora boreale

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Alexandre Rossi


In una mite serata di metà maggio, Cambridge era immersa in una calda luce proveniente dai cieli sovrastanti. Sfumature di rosso vivo, verde elettrico, rosa e viola dipingevano il cielo. In un evento incredibilmente raro, l’aurora boreale, Aurora boreale, erano visibili in tutta l’ampiezza della Gran Bretagna. Gli studenti mettono da parte il sonno e lo stress del periodo d’esame per riversarsi nel crepuscolo e scattare foto di questo straordinario fenomeno naturale.



L’esatto meccanismo che produce il aurore rimane ancora un mistero, ma conosciamo i principi di base dietro di essi. Il Sole emette costantemente un flusso di particelle cariche, che viaggiano verso la Terra a grande velocità. La Terra, proprio come una familiare barra magnetica, ha un campo magnetico attorno a sé, proteggendola dall’assalto.

Quando queste particelle ad alta energia interagiscono con il campo magnetico terrestre, cadono nell’atmosfera, strappando elettroni agli atomi nei suoi tratti superiori. Quando questi atomi riacquistano elettroni, l’energia viene rilasciata sotto forma di luce, e ciascun colore corrisponde a un diverso tipo di atomo che riacquista un elettrone. Ciò porta alla brillante gamma di colori visti nel cielo notturno.



Questo particolare evento è stato causato da una “tempesta solare”, un aumento dell’attività del Sole che si traduce in un flusso più grande di particelle cariche. L’American National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha classificato questa tempesta come “grave”, il primo evento del genere dall’ottobre 2003. Ciò ha portato a aurore essendo visibile a latitudini molto più meridionali del solito. Oltre a produrre uno splendido cielo notturno, le tempeste solari possono anche essere molto dannose, causando interruzioni di corrente, interruzioni della navigazione e delle comunicazioni.