Gli accademici chiedono a Cambridge di abbandonare le indagini sui compagni “realisti della razza”.

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Alexandre Rossi

L’Emmanuel College ha recentemente tagliato i rapporti con Cofnas a causa del controverso post sul blogLIPTON MATTHEWS / YOUTUBE

Diversi accademici di Cambridge hanno firmato una lettera in cui esortano l’Università a non licenziare il collega “realista della razza” Nathan Cofnas, sostenendo che “non c’è nulla su cui indagare” sulle sue opinioni controverse.

La lettera, inviata a I tempi, ha invitato la Facoltà di Filosofia a “sospendere le indagini” sulle opinioni di Cofnas e ha esortato l’Emmanuel College a “invertire la sua decisione” di tagliare i legami con lui.

La lettera è stata firmata dal professor Matthew Kramer della Facoltà di Giurisprudenza e dal professor Partha Dasgupta della Facoltà di Economia. Tra i firmatari della lettera c’era anche il filosofo australiano e attivista per i diritti degli animali Peter Singer.

L’Emmanuel College ha recentemente tagliato i rapporti con Cofnas a causa di un controverso post sul blog, in cui sosteneva che il numero di professori neri ad Harvard “si avvicinerebbe allo zero” in una meritocrazia.

Cofnas ha definito le sue opinioni “realismo razziale” e sostiene la “conservazione delle distinzioni razziali” nella società.

Le indagini del College su Cofnas hanno concluso che i post del blog “equivalentevano, o potevano ragionevolmente essere interpretati come equivalenti, a un rifiuto delle politiche di diversità, uguaglianza e inclusione (DEI)”.

Questa affermazione è stata contestata nella lettera, in cui si sosteneva che la decisione di licenziare Cofnas era un attacco alla libertà di parola e che “i membri del college o dell’università che non sono d’accordo con le opinioni del dottor Cofnas potrebbero rilasciare dichiarazioni che ripudiano quelle opinioni e spiegano perché le credono”. sbagliarsi”.

La lettera invitava anche la Facoltà di Filosofia e il Leverhulme Trust a sospendere le indagini su Cofnas, affermando che “non c’è nulla su cui indagare”.

La campagna per chiedere il licenziamento di Cofnas è attiva da mesi, con una protesta organizzata lo scorso anno e una petizione diffusa tra gli studenti, che ha raccolto più di 1200 firme.

Anche Lord Simon Wooley, maestro dell’Homerton College, ha chiesto il licenziamento di Cofnas, descrivendo le sue azioni come “cattiva condotta grave” in una riunione del municipio organizzata per discutere del controverso personaggio. Wooley ha esortato l’università a “proteggere la libertà di parola ma non a scapito del ripugnante razzismo”.

Peter Singer, uno dei sostenitori della lettera che chiedeva la protezione di Cofnas, il mese scorso si è espresso pubblicamente a sostegno del collega. Singer ha scritto, in un editoriale per Sindacato del progettoche la definizione di libertà di espressione dell’Emmanuel College “non include la libertà di contestare le politiche del DEI”.

Lo ha detto Angela Breitenbach, preside della facoltà di filosofia di Cambridge I tempi: “L’Università è pienamente impegnata a favore della libertà accademica e della libertà di parola nel rispetto della legge. Stiamo considerando le preoccupazioni che sono state sollevate in relazione al blog del dottor Cofnas nell’ambito dei nostri processi esistenti. Questi processi sono per loro natura riservati, quindi non commenteremo ulteriormente”.