Gli accademici di Cambridge si scontrano sull’attivismo climatico

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Alexandre Rossi

Gli accademici di Cambridge si sono scambiati opinioni contrastanti sulla protesta per il climaLouis Ashworth per il Varsity

Un professore di geografia di Cambridge ha esortato gli scienziati del clima a evitare di impegnarsi nell’attivismo climatico, mentre un professore inglese ha reagito, sostenendo la protesta.

Ulf Büntgen, scrivendo sul diario npj Azione per il clima, ha espresso la sua preoccupazione per la crescente tendenza degli scienziati del clima a diventare attivisti del clima.

Büntgen, professore al dipartimento di geografia di Cambridge, ha affermato che gli studiosi dovrebbero affrontare i loro studi senza avere interessi personali nei risultati.

Ha anche espresso la sua preoccupazione per gli attivisti che “fingono di essere scienziati”, suggerendo che questa può essere una “forma fuorviante di manipolazione”, che potrebbe “diminuire la credibilità accademica” per il settore nel suo insieme.

Büntgen ha affermato che gli studiosi utilizzano selettivamente le informazioni o attribuiscono eccessivamente la colpa dei problemi al riscaldamento causato dall’uomo, sostenendo che potrebbe causare “potenziali conflitti”. Ha inoltre sostenuto la necessità di “autocritica e diversità di punti di vista”.

Nonostante queste preoccupazioni, Büntgen ha affermato di non avere “nessun problema con gli studiosi che prendono posizioni pubbliche sulle questioni climatiche”, ma è invece preoccupato di scegliere “selettivamente” le informazioni nella ricerca.

Queste affermazioni hanno causato grossi conflitti all’interno della comunità accademica, con Michael Mann della Pennsylvania University che le ha soprannominate “superficiali” e “ingenue”.


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Il professor Jason Scott-Warren, direttore degli studi in inglese presso Gonville & Caius e partecipante attivo all’azione per il clima, ha fatto eco a queste preoccupazioni, raccontando Università: “Alcuni scienziati del clima sembrano non essersi resi conto che il tempo di tenere la testa bassa è finito”.

“Siamo alla fine dei giochi e loro hanno il dovere morale di sostenere l’importanza dell’attivismo nonviolento dirompente e di impegnarsi in esso. Per fortuna molti di loro stanno facendo proprio questo”, ha detto

Scott-Warren ha guidato una campagna di lettere aperte chiedendo alla Royal Society, l’accademia nazionale delle scienze del Regno Unito, di condannare le società di combustibili fossili. La lettera, che ha ricevuto oltre 2.600 firme, condanna gli sforzi di lobbying del settore.